Una donna picchiata a morte in casa nell'Anconetano. Il marito aveva già tentato di ucciderla

Scritto il 04/12/2025
da agi

AGI - Si chiama Sadjide Muslija la 50enne macedone trovata morta nella sua casa in Via Garibaldi a Pianello Vallesina, frazione di Monte Roberto, in provincia di Ancona. Questa mattina, a dare l'allarme, è stato il datore di lavoro della donna, allarmato perché non si era presentato al lavoro.

I carabinieri, allertati dalla datrice di lavoro e da una collega della donna, preoccupato perché non l'aveva vista arrivare in azienda, intorno alle 13 l'hanno trovata senza vita nella camera da letto, con il volto sfigurato e la testa fracassata da violente percosse. Nell'abitazione, i militari hanno rinvenuto la donna esanime, riversa sul letto con segni di violente percosse. Nessun segno di forzatura della porta d'ingresso dell'abitazione, anzi la chiave era inserita nella serratura. Da quanto si è appreso, sarebbe morta nella notte.

Il marito, principale sospettato

I carabinieri cercano il marito, Nazif Muslija, 50 anni: è sospettato di aver aggredito e ucciso la moglie, dalla quale si era separato e con la quale era tornato a convivere da pochi mesi. L'uomo aveva già tentato di ammazzarla: il 12 aprile scorso, preso dalla gelosia, l'aveva inseguita per casa armato di un'ascia, con la quale distrusse la porta della camera da letto; lei riuscì a scampare all'aggressione rifugiandosi dai vicini. Il marito si precipitò subito dopo in un'abitazione, pensando che lì abitasse il presunto amante, sfondò la porta di casa ma non trovò nessuno.

Arresto, processo e il perdono della moglie

Fu arrestato per maltrattamenti in famiglia e porto abusivo di armi, finì prima ai domiciliari con il braccialetto elettronico e poi in carcere, per un'ordinanza del gip di Ancona. Al processo patteggiò la pena a un anno e 10 mesi, condizionata alla partecipazione a un corso di recupero per uomini violenti, ottenne il perdono della moglie, che ritirò anche la causa di separazione e i due tornarono a convivere, nonostante due anni di violenze fisiche e controlli ossessivi raccontate dalla vittima.

Nazif Muslija è ricercato

Nazif Muslija è il principale sospettato dell'omicidio della moglie: non si è presentato nella ditta dove lavora da operaio, ha il cellulare spento ed è ricercato anche fuori dalle Marche.

Il Sindaco di Monte Roberto sui social, tragedia che lascia senza fiato

"La nostra comunità è stata colpita da una tragedia che ci lascia senza fiato e senza parole. La morte di Sadjide Muslija, avvenuta nella sua abitazione a Pianello Vallesina, è un dolore che attraversa le nostre case, le nostre strade, le nostre coscienze. Come Sindaco di Monte Roberto, sento il dovere – ma soprattutto il bisogno umano – di esprimere il mio più profondo cordoglio a nome dell’intera cittadinanza. Oggi non abbiamo perso soltanto una nostra concittadina: abbiamo perso una donna, una madre, una persona che aveva diritto alla serenità, al rispetto, alla vita. Il pensiero va ai suoi familiari, travolti da un lutto crudele. A loro rivolgo, con il cuore, le mie più sincere e affettuose condoglianze. Possa la vicinanza della comunità offrire conforto in questo abisso di dolore. Come Amministrazione comunale, siamo sconvolti e profondamente turbati da quanto accaduto. La violenza che ha spezzato la vita di Sadjide Muslija è una ferita che colpisce tutti noi. Una ferita che ci chiama alla responsabilità, all’impegno, al rifiuto assoluto di ogni forma di violenza, soprattutto quella che nasce dentro le mura di casa, là dove ogni donna dovrebbe sentirsi al sicuro". Lo scrive il sindaco di Monte Roberto, Lorenzo Focante, tramite i social del comune. 
"Monte Roberto piange. Piange per una vita spezzata, per un vuoto che nulla potrà colmare. Ma piange anche con dignità e con unità, perché nessuno deve affrontare un dolore così grande da solo. Che la memoria di questa donna possa restare viva e che il nostro impegno possa contribuire a far sì che simili drammi non si ripetano".